Sospesi sulla via ferrata più antica della Svizzera: la Pinut

Davvero esagerato il fascino esercitato da questa via ferrata, vuoi per via dell’età, vuoi perché sita nella parte meridionale del Patrimonio Unesco di Sardona, vuoi perché vicinissima al lago di Cauma conosciuto come i Caraibi delle Alpi e al Gran Canyon della Svizzera…insomma, davvero non poteva mancare nel mio carnet di vie ferrate!
Le prime tracce scritte della via ferrata Pinut risalgono al 1739 ma solo nel 1907 prenderà la forma attuale. Quella che percorriamo oggi è una via ferrata ristrutturata nel 2007 assolutamente sicura e decisamente indicata anche per i ragazzi dai 12 anni in su e i neofiti. Si tratta in effetti più di un percorso attrezzato che di una via ferrata in quanto dotata di ben 27 scale a pioli oltre a svariate passerelle ed un tunnel di 20 metri.
Ci si accede da Fidaz, vicino Flims, troverete il cartello in corrispondenza del parcheggio posto dopo il delizioso centro abitato.

via ferrata pinut massiccio

Ci troviamo nella parte meridionale del sito UNESCO di Sardona, un’area di oltre 300.000 chilometri quadrati unica nel suo genere. La storia delle Alpi è chiaramente osservabile lungo le pareti del Piz Sardona che evidenzia il sovrascorrimento di Glarona. La particolarità consta nel fatto che qui, strati rocciosi più antichi si trovano sopra a quelli più recenti.
Il sentiero inizia attraversando un bel bosco, rapidamente si raggiungono un paio di comode panchine dove poter indossare imbrago, set e casco. La prima scala a pioli, l’unica monobinario di questa via ferrata, ci attende già 🙂

via ferrata pinut scala pioli

Siamo al cospetto di un enorme guglia monolitica, le scale portano ad insinuarsi fra questa e la parete rocciosa con un percorso aereo e spettacolare.

via ferrata pinut passaggi

Passiamo su una sorta di rotaia orizzontale e poi saliamo quasi in verticale fin sotto la volta di una specie di enorme grotta dove il passaggio si restringe notevolmente.

via ferrata pinut galleria

Man mano che saliamo il paesaggio sotto di noi si apre lasciandoci scorgere entrambi i laghi.

via ferrata pinut panorama

Quando usciamo da questa galleria ci troviamo all’altezza della cima della guglia, possiamo vedere distintamente degli anelli di calata sul versante verso di noi.
Le scale lasciano il posto ad un divertente ponte tibetano costruito per attraversare un torrente. Purtroppo i ponti tibetani in corda che mi divertivano tanto non si trovano praticamente più ma devo dire che questo è davvero un bel ponticello.

ponte tibetano via ferrata pinut

Ancora qualche scala ed eccoci al tratto di bosco che ricopre la terrazza di Pardatsch. Dopo la doverosa firma sul libro della ferrata ci si dirige verso l’alpeggio di Tegia Gronda dove ad accoglierci, oltre a tavoli e fontana, troviamo anche una deliziosa piccola capanna attrezzata di tutto punto per il nostro picnic.
Formaggio dell’alpe, birra, gazosa, pane, biscotti artigianali etc sono a disposizione degli escursionisti che possono servirsi in autonomia, pagare e riciclare diligentemente gli involucri di ciò che consumano. Assaggiamo il formaggio dell’alpe dell’anno prima, un’esplosione di gusti…decisamente felici gli animali di questo alpeggio, immersi tra i fiori.

via ferrata pinut alpe

Dopo la meritata pausa si prende la mulattiera che si trova proprio alle spalle degli edifici dell’alpeggio, si tratta di una strada perfettamente lastricata ed intagliata nel fianco della montagna. Scendendo abbiamo modo di ammirare le cime che sovrastano la verdissima conca di Bargis, pur non essendo spettacolari come i Tschingelhorner anche il Piz Dolf, il Piz Sax ed il il Piz da Sterls presentano anch’essi la “cintura” che marca la divisione fra le rocce più antiche, sopra, e quelle più recenti sotto.
Bargis è una magnifica località in una verdeggiante piana alluvionale punteggiata di brune alpine al pascolo, la mulattiera corre sul fianco di una cresta con guglie che segna la linea di faglia.

via ferrata pinut bargis

Qui troviamo anche un ristorante decisamente frequentato sia da escursionisti che da ciclisti, complice la strada asfaltata che vi giunge.
Da Bargis non resta che seguire le indicazioni per Fidaz e chiudere l’anello nel bosco che ci riporterà al punto di partenza.
Si tratta di un’escursione adatta a tutti, a patto di avere un minimo di allenamento in quanto presenta un dislivello di circa 900 metri. Con le dovute soste per fotografie, pranzo etc non impiegherete più di 6 ore: se deciderete di affrontarlo d’estate partite la mattina presto, la temperatura sarà perfetta. Maggiori info qui.

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