La Val Mara, oltre alla Cascata del Botto c’è di più

Sì, la celebre cascata del Botto si trova a Rovio…ma la Val Mara è molto di più e quella di cui vi parlo oggi, è una delle escursioni più ricche ed appaganti della Regione. Sarà forse per la strada che sale tortuosa dal Ceresio, ma in passato la Val Mara e i suoi due nuclei principali, son riusciti a meritarsi un detto un po’ infelice “Sa va migna a Röv e a Rögn senza végh un gran büsögn” (Non si va a Rovio e ad Arogno senza averne un gran bisogno). Oggi le cose sono assai cambiate e questi due paesi, posti in un terrazzo assolato alle pendici del Monte Generoso, godono di un rinnovato e giustificato apprezzamento.
Le origini di Rovio e Arogno sono molto antiche, ve ne renderete conto semplicemente gironzolando per il paese.
Ma veniamo a noi! L’escursione proposta prende avvio proprio da Rovio, potreste partire anche da Melano ma ve lo sconsiglio, l’escursione che vi propongo è sufficientemente lunga e ricca di spunti partendo da Rovio.

Come arrivare e dove parcheggiare

Se non ci siete mai stati, Rovio vi stupirà salendo dal piano e avrete quella piacevole sensazione di essere in vacanza solo dopo qualche tornante. Lasciate il vostro mezzo nel grande piazzale della Chiesa Parrocchiale e seguite i cartelli che vi indicano la Cascata del Botto. Da qui sono davvero solo 10 minuti di cammino.

La cascata del Botto

Il nostro primo obiettivo è la cascata più bella di tutta la Regione: la cascata del Botto. Non so se ci avete mai fatto caso ma la si nota anche dall’autostrada…io un’occhiata ce la butto sempre, adoro il Generoso da quella prospettiva!
Ancora gli occhi non la scorgono ma le orecchie avvertono la sua presenza da un po’ e in un attimo, eccola lì in tutto il suo splendore.

@Autentico_cascata_botto

Lungo il sentiero c’è una panchina rossa dove poterla ascoltare senza vederla, sedetevi qui qualche minuto in silenzio, troppo spesso siamo schiavi della vista.
In un attimo siamo già alla passerella sul torrente Sovaglia che dà origine alla cascata del Botto.

Ho usato questo video come indizio nel mio gioco su Facebook “Quanto conosci il Mendrisiotto”, una cinquantena nella Regione alla ricerca di luoghi e storie autentiche.

Quanto conosci il Mendrisiotto – giorno 4

Se la quarantena da Coronavirus vi sta annoiando approfittatene per conoscere meglio la regione assieme a me! Ogni giorno alle 12.00 fino al 29 marzo sulla mia pagina troverete indizi e foto o video della regione. Oggi indovinare è davvero facile, ce la potete fare anche senza indizi…ricordate che il torrente in oggetto è il Sovaglia. Ticino Turismo | Mendrisiotto Turismo | Ticino Sentieri

Pubblicato da Autentico su Sabato 21 marzo 2020

La sorgente si trova poco sopra ed è l’apertura di una grotta profonda oltre 70 metri ed esplorata dagli speleosub per oltre 600 metri. Decido di non andarci, è da anni che vorrei provare a fare speleosub ma essendo una delle attività più pericolose che ci siano, evito di cadere in tentazione. So che è solo questione di tempo, prima o poi lo farò senz’altro 😉
A questo punto, seguendo il sentiero dopo la passerella proseguireste verso Melano per cui è necessario ritornare verso Rovio per proseguire l’itinerario. Ma prima diamo ancora un’occhiata al Sovaglia e a questo bosco meraviglioso!

@Autentico_Sovaglia_Valmara

Monte Agata e Salèra

Tornati a Rovio cogliamo l’occasione per girovagare un attimo tra i vicoli prima di riprendere il sentiero in direzione del Monte S. Agata, sempre guardando il Generoso.
La stradina sale e da qui iniziamo a vedere anche il lago Ceresio. Siamo diretti al prato secco calcareo di Salèra, un bell’esempio della stretta relazione che si può formare tra agricoltura tradizionale, sostenibilità e biodiversità.
Ci ero già stata in occasione del Festival della Natura (https://festivaldellanatura.ch/); avevo approfondito in un articolo l’importanza ecologica dei prati secchi (https://autenticofoodandtravel.com/limportanza-ecologica-dei-prati-secchi/ ).
Questo è davvero un luogo magico ed importantissimo, l’ideale per un pic-nic se nel frattempo vi fosse venuta fame.
La nostra escursione prosegue verso l’Alpe di Bogo dove è presente una variante nel bosco che vi consentirebbe di accorciare l’itinerario. Vale la pena però proseguire in direzione di Arogno per godere dell’assolato panorama sulla Val Mara.
I terrazzamenti della Val Mara

Il sentiero ora diventa una stradina, che vi darà grandi soddisfazioni a livello di paesaggio e anche di incontri, visto che qui intorno pascolano moltissime capre.

@Autentico_Valmara

Dovete tenere presente che nei secoli scorsi, quasi ogni famiglia qui possedeva una capra. Le capre sono le mucche dei poveri e qui, come in altre aree simili, prevaleva un’agricoltura di sussistenza. I pochi prati attorno a Rovio e Arogno venivano coltivati e, per soddisfare il fabbisogno invernale del bestiame, si saliva a falciare sui ripidi prati lungo i fianchi delle montagne. Tutto era in equilibrio e questo assicurava la biodiversità che oggi vediamo scomparire.
Il toponimo “pianca” deriva dal latino planca ovvero asse e rappresentava appunto una superficie liscia libera da alberi, dove veniva falciato il fieno selvatico.
La nostra stradina prosegue in dolce discesa verso Rovio ma prima di tornare al parcheggio, facciamo una piccola digressione per ammirare la chiesa di San Vigilio.

La chiesa di San Vigilio
Sull’altura ad ovest del villaggio, c’è l’antica chiesa di San Vigilio la cui costruzione dovrebbe risalire alla prima metà del secolo XI. Si tratta di una costruzione romanica, interessante sia dal lato architettonico che per la decorazione pittorica.
L’interno ad una navata, racchiude nell’abside preziosi e solenni affreschi d’ispirazione bizantina, raffiguranti una “Majestas Domini” risalenti alla prima metà del Trecento.

@Autentico_san vigilio

Il dettaglio in fotografia vi introduce alla chiusura dell’itinerario, per tornare al parcheggio infatti, dovrete puntare ancora verso il Generoso.

@Autentico_Cascata_Botto

A questo punto, avrete percorso circa 8 km con un dislivello complessivo di circa 600 mt, imparato qualcosa di nuovo, respirato aria buona, visto cose belle. E le vostre orecchie vi ringrazieranno per il silenzio e i suoni della natura che avete voluto regalargli.

This Post Has 3 Comments

  1. Claudia Reply

    Mio marito ed io abbiamo fatto questo percorso domenica e lo abbiamo trovato bellissimo.
    A parte la fatica per prendere il sentiero iniziale dopo il paese, ma davvero molto bello!

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