
Un giro alla corte reale di Obino!
Il nostro giro parte da Obino, incantevole frazione di Castel San Pietro in Canton Ticino, ed è uno di quei percorsi da tenere in considerazione quando fa caldo perchè si sviluppa quasi tutto in mezzo al bosco.
Obino era una corte reale, ve ne renderete conto subito semplicemente osservando gli edifici…ma cos’era una corte reale?
Secondo gli studiosi, era un ampio podere con case, chiese e castelli; il contado era un esteso territorio che abbracciava varie corti e paesi con una città o borgata al governo dei quali era delegato un conte. Varie cortes regiae esistevano nel Sottoceneri: fra queste quella di Agnuzzo nel Luganese e appunto Obino.
Dopo aver gironzolato per le viuzze dirigetevi verso la Chiesa di S. Antonino.
L’edificio, in posizione panoramica su un rilievo a ovest del nucleo, è una costruzione della metà del XV secolo ma ripresa nel secolo successivo.
Vi si accede per un’ampia via pedestre, sorretta da muri voltati, realizzata tra il 600 e il 700 dalla comunità di Obino.
Sul lato sud si trova il campanile e una grande cella eremitica che impegna in parte la facciata, probabili aggiunte del XVII secolo.
Sul portale meridionale vi è un bassorilievo dell’inizio del Cinquecento, in arenaria, raffigurante S. Antonino.
Potete approfondire leggendo qui.
A questa bella Chiesa è dedicata anche una festa che si tiene a novembre detta “Festa del sassel” per una curiosa usanza risalente ai tempi dell’emigrazione. In quel periodo infatti parecchi emigranti erano già rientrati per la stagione invernale e gli uomini si sceglievano qui la sposa, secondo una curiosa modalità. Quando passava la processione, i giovanotti gettavano un sassolino ai piedi della ragazza prescelta: se questa lo raccoglieva con un sorriso si capiva che la proposta era stata accettata, se restava indifferente, la risposta era naturalmente da intendere come negativa. Questo particolare spiega forse una preghiera: “Madunina da Castel femm truvà l’omm bun e bell” (Madonnina del Castello fammi trovare un marito buono e bello).
Per la festa di Obino ancora oggi si accende il falò, in ricordo forse della disinfestazione fatta con il fuoco per arginare la peste del 1576, fuoco che annerì peraltro i muri della chiesta.
Da qui dovrete prendere un raccordo sulla destra che vi riporterà alla carrozzabile di Obino fino ad intercettare il sentiero che conduce prima al Rifugio Alpe Caviano e all’Alpe Grassa poi.
Si tratta di una strada decisamente adatta anche alla mountain bike, pavimentata, piacevole e fresca. Ad un certo punto, il bosco lascia spazio al balcone più a sud del Ticino, quello dell’Alpe Caviano a quota 970 metri. Di proprietà del Patriziato di Castel San Pietro, questa struttura è stata rimessa a nuovo e rende possibile sia il pernotto che i pasti ed ha una esposizione davvero invidiabile. Per maggiori info sulla struttura potete dare un’occhiata qui.
Il panorama è notevole e permette di osservare il Massiccio del Monte Rosa e altri 4000 vallesani oltre alla pianura verso Milano.
Proseguendo alla volta dell’Alpe Grassa, il bosco si fa sempre più presente, la mulattiera rimane comunque molto ampia e sicura con pendenza costante ma leggera. In un attimo ci troviamo in un pianoro ricco di posticini dove acquistare i famosi formaggini della Valle e fare merenda. Siamo sul Generoso, dal lato della Valle di Muggio, dove ci sono gli alpeggi, non c’è che l’imbarazzo della scelta 🙂 Io ho fatto questo giro durante caseifici aperti ma comunque, se deciderete di farlo d’estate, troverete i gestori delle varie strutture ad accogliervi!
Riempita la pancia, lo zaino e gli occhi facciamo rientro ovviamente utilizzando un sentiero diverso per scendere e dall’Alpe Grassa puntiamo in direzione di Cragno. Passiamo per alcune baite e il piccolo nucleo di Campora che ci porta rapidamente a Salorino e poi di nuovo ad Obino permettendoci di chiudere l’anello.