
Il castagno e il suo legame con il Canton Ticino. Consigli per andare a castagne!
Nell’aria il profumo del mosto, nei boschi i ricci, numerosissimi quest’anno, delle castagne. Il Canton Ticino durante queste prime giornate di questo autunno ci fa davvero ben sperare!
Il legame tra questo territorio e il castagno è davvero molto stretto e importante.
Il castagno, introdotto dai romani circa 2000 anni fa, è la specie arborea che più di tutte ha assicurato in Europa una produzione differenziata e di vitale importanza, tanto da meritare l’appellativo di «albero del pane». La castagna era infatti l’alimento per almeno 6 mesi all’anno. L’importanza vitale che questa specie ha avuto anche alle nostre latitudini è testimoniata dall’appellativo «arbur» che ancor oggi le forme dialettali riservano unicamente agli alberi innestati dei castagneti da frutto. «Dove vi era il castagno giunse l’uomo; dove si fermò l’uomo piantò il castagno»: una pianta che accompagna l’uomo e si integra con esso dando origine ad una vera e propria «civiltà del castagno». Il castagno è stato vita per la montagna, anche se molto sudata. In condizioni umane e socio-economiche ben diverse, lo è ancora oggi in Canton Ticino. Con il ripristino delle selve castanili e con i sentieri dedicati al castagno potrete scoprire e amare la simbiosi «uomo-albero». Per aiutare le famiglie che non possedevano né terreno da coltivare né tanto meno piante di castagno, fu istituita da parte dei Patriziati la “Jus plantandi” che consisteva nel permesso di piantare delle piante di castagno su suolo pubblico e quindi di goderne dei prodotti. Queste piante erano marcate con un numero o una sigla di famiglia incisa sulla corteccia e la proprietà era documentata e iscritta in un pubblico registro. La proprietà rimaneva tale e si tramandava per generazioni, sino a che, per i motivi più svariati l’albero fosse stato eliminato.
Numerose le feste paesane nel mese di ottobre in Ticino nate per celebrare la castagna; quelle di Ascona e Valle di Muggio son forse le più conosciute ma quasi ogni paese coglie l’occasione di festeggiare uno dei frutti più importanti della natura.
Il Canton Ticino è davvero ricco di boschi di castagno, vi racconto un paio di sentieri ben segnalati e adatti a tutti che potrete percorrere con la scusa d’ andare a raccogliere le castagne. Ricordatevi però che spesso gli alberi sono proprietà privata delle famiglie del patriziato. Loro hanno i diritti esclusivi di raccolta per consuetudine fino al giorno di San Martino (11 novembre) dopodiché, quello che resta può essere raccolto liberamente.
Malcantone e il “Sentiero del Castagno”
Dal grotto Sgambada ad Arosio si raggiunge dapprima il castagneto da frutto di Induno, si prosegue poi verso la chiesa di S. Michele. Poco lontano sorge una vecchia costruzione ora trasformata in graa.
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L’escursione continua in direzione di Mugena e ci offre sul percorso un magnifico punto panoramico su tutta la Regione dell’Alto Malcantone e soprattutto sul piano del Caroggio. Adoro questo pianoro ampio e soleggiato, sede anche di un caseificio dove potrete fermarvi per merenda o anche solo per far conoscere le mucche ai vostri bambini.
Dopo aver ammirato il nucleo di Mugena il percorso prosegue verso il «Busgnone» dove, nelle vicinanze di una «piscina naturale», si attraversa il fiume Magliasina. Il sentiero continua, sempre in compagnia del fedele castagno, lungo la valle di Firinescio e quindi sopra Vezio per raggiungere il villaggio di Fescoggia. Da Fescoggia inizia il viaggio di ritorno scendendo dapprima verso il Caroggio e successivamente salendo verso Mugena e quindi Arosio, sempre con la possibilità di gettare uno sguardo verso l’alto, dove i castagni visti precedentemente sono rimasti immobili ad osservarvi. L’itinerario, con la segnaletica convenzionale completata con il simbolo della castagna, prevede 8 punti didattici marcati semplicemente sul terreno.
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La Valle di Muggio e il “Sentèe da l’albur”
Il Senteè da l`Albur,(Il sentiero del castagno), si snoda sul versante orografico sinistro della Valle di Muggio, ricco di castagni centenari meravigliosi. Questo sentiero,unisce la localita`di Lattecaldo al paese di Bruzella attraversando l’abitato di Caneggio. La camminata non impegnativa, praticabile tutto l`anno, richiede un tempo di percorrenza intorno alle 2h 30` partendo dai quasi 600 metri di altitudine di Lattecaldo per salire ai 700 metri di Caneggio e ridiscendere quindi ai 640 metri del borgo di Bruzella.
Il mio consiglio è quello di proseguire fino a Cabbio per visitare la graa magari passando per il sentiero che da Bruzella conduce al Mulino per poi sbucare a Cabbio o a Muggio.
In questo modo avrete la possibilità di visitare anche i piacevoli paesini di questo lato della valle e di entrare in contatto con le realtà locali. Se avete bisogno di provviste per la merenda non dimenticate di visitare la Dispensa di Caneggio e Muggio, due piccoli punti vendita dove troverete rappresentati tutti i prodotti locali.