Purtroppo o per fortuna, pochi sanno che il Ticino è ritenuto uno fra i più bei luoghi al mondo dove praticare il canyoning. Un misto di discipline che si fondono: alpinismo, nuoto, speleologia e arrampicata per donare a chi lo pratica quel brivido che solo la natura è in grado di offrire.
Giusto per fare chiarezza, tecnicamente si tratta di una discesa di un torrente di montagna.
Pensate all’emozione di saltare in pozze d’acqua cristalline, lasciarvi scivolare sulla roccia levigata dall’acqua, calarvi giù dalla parete guardando il torrente che impetuoso scorre accanto a voi. Solo a scriverlo mi vien voglia di farlo 🙂
Coperti dalla testa ai piedi di tute in neoprene e accompagnati da esperti, il divertimento è assicurato! Le temperature miti, il carattere selvaggio e suggestivo delle gole e la concentrazione di percorsi in una zona così ristretta (basti pensare che il Sopraceneri conta più di 50 canyon attrezzati) costituiscono il luogo ideale per la pratica del canyoning.
Dove si può fare? Molti sono i canyon e le località fra cui scegliere: Lodrino, Iragna o Cresciano in Riviera; Pontirone e Malvaglia in Valle di Blenio; Giornico in Leventina; Corippo, Gordevio o Bignasco nel Locarnese. Sono solo i più conosciuti; chi volesse avere una visione completa con tutti i dettagli del caso, può visitare questo sito.
Oggi è uno sport riconosciuto anche se decisamente recente.
I primi visitatori di gole e torrenti furono senza dubbio i pescatori alla ricerca di nuovi luoghi sempre più discosti ed inaccessibili nella speranza di catturare quella preda in più.
In questi luoghi giunsero in seguito anche coltivatori desiderosi di incanalare l’ acqua per l’ irrigazione di campi e vigne. Vennero scavati canali e gallerie lungo le pareti strapiombanti delle gole, per trasportare l’ acqua a chilometri di distanza.
Nei secoli scorsi il trasporto di legname via acqua fu un altro motivo di percorrenza obbligata di torrenti. In numerosi torrenti ticinesi si vedono ancora oggi i resti di scanalature verticali e strani fori quadrati scavati a mano nella roccia che servivano per ancorare dighe di legno. Questi sbarramenti artificiali venivano in seguito fatti saltare per trasportare a valle, con una piena artificiale, il legname accuratamente preparato nel greto del torrente. I resti di queste antiche dighe sono testimonianze di un’attività assai più pericolosa e temeraria di quello sport che oggi viene definito molto semplicisticamente dai media come pericoloso ed estremo.
Nel XIX secolo cominciarono le prime esplorazioni di gole e canyon nei Pirenei e in svariate regioni della Francia. Verso la fine del XIX secolo nelle Alpi vennero equipaggiate le prime gole a scopo turistico, con pensiline e passerelle che non permettevano però un contatto diretto con l’ acqua.
Fu solo a partire dal 1970 che iniziò la pratica del canyoning a scopo sportivo come la conosciamo oggi. Ai Pirenei e la Sierra de Guara, vennerò poi ad aggiungersi numerose altre regioni di Francia, Spagna, Italia e Svizzera.
Per quanto concerne il Ticino, si hanno notizie delle prime discese di torrentismo a partire dal 1987. Alpinisti locali attirati dall’eco suscitato da questo nuovo sport nei paesi limitrofi, si lanciano nell’esplorazione di alcune magnifiche gole come quelle della Val d’Ambra, della Val Malvaglia, della Val Pontirone, della Val Lodrino, ecc. Vengono dapprima percorsi tratti di torrenti senza grosse difficoltà tecniche, poi con l’evolvere delle tecniche di progressione in forra ed in acqua viva e con il costante miglioramento del materiale tecnico, vengono aperti nuovi percorsi sempre più impegnativi.
Come tutte le attività in ambiente, è necessaria una buona condizione fisica e una preparazione tecnica oltre ai materiali per cui, se non siete in possesso di tutte le caratteristiche, affidatevi ad una delle numerose società che promuovono la pratica di questo meraviglioso sport e divertitevi in tutta sicurezza.

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